Il servizio di Pastorale della Salute rappresenta una parte importante del vissuto di Villa San Giuseppe.
Il Coordinatore per il servizio di Pastorale della Salute è il Dr. Alfredo Mancini. Oltre ad essere Ministro della Chiesa nel servizio di ACCOLITATO, è anche Ministro della catechesi e il segretario dell’ufficio di Pastorale della Salute della Diocesi di Ascoli Piceno.
Ha il compito di rinnovare, a tutti i livelli, lo spirito di Ospitalità e accoglienza della nostra Casa, che mettendo al centro la persona (sia pazienti che operatori) rappresenta il valore cardine su cui poggia sin dalle origini la nostra opera ospedaliera.
Il servizio religioso cattolico, presente in Villa San Giuseppe, garantisce nella propria chiesa interna, la celebrazione quotidiana della Santa Messa e di tutte le altre funzioni liturgiche (Santo Rosario, Adorazione Eucaristica, Coroncina della Divina Misericordia). I Sacerdoti, il Coordinatore della Pastorale Sanitaria e le Suore presenti si rendono disponibili alle richieste di sostegno umano e spirituale, al colloquio, all’ascolto e alla somministrazione dei Sacramenti.
I pazienti che professano altre religioni possono farsi assistere dal Ministro del Culto cui appartengono, rivolgendosi alla Madre Superiora o alla Comunità religiosa.
MISSIONE E VALORI: la nostra Missione Apostolica
La Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù ha come missione apostolica l’assistenza a persone con patologie psichiatriche, disabili fisici e psichici, anziani con problemi psichici e malati affetti da altre malattie, secondo le necessità dei luoghi e l’evoluzione dei tempi.
La Congregazione è impegnata, come Chiesa, a far presente nel mondo la salvezza di Dio, resa visibile nella Missione specifica del ministero della carità e cura ospedaliera a beneficio dei disabili fisici e psichici, nello spirito del Fondatore San Benedetto Menni.
I doni dell’accoglienza e dell’Ospitalità che ha ricevuto si esprimono con un particolare modello assistenziale, stile di servizio e qualità di gestione.
Ciò costituisce la cultura ospedaliera nella quale emergono e si concretizzano i Valori che orientano l’impegno quotidiano negli istituti, e sono un’esigenza di quanti compongono la comunità ospedaliera e con i quali la Congregazione condivide il servizio-missione.
Il grado di implicazione o l’atteggiamento con cui si vivono i suddetti valori, nel totale rispetto dell’indirizzo cattolico del Centro, è scelta di ogni persona; il servizio pastorale favorisce l’orientamento, la formazione e l’accompagnamento adeguati.
Ospitalità-accoglienza è la nostra parola chiave: ci identifica come Congregazione e come Istituto.
La prima Ospitalità la troviamo nella Bibbia. Nell’Antico Testamento troviamo il modello in Abramo che accoglie la “divinità” nei forestieri e vede trasformata la sua vita. Nel Nuovo Testamento è il buon samaritano che scende da cavallo per soccorrere il ferito incontrato per caso sulla strada. Entrambe le figure ci preparano al Vangelo della Misericordia dove incontriamo il modello perfetto: Gesù che si china sull’umanità sofferente e guarisce i malati.
Il fondatore della Congregazione, San Benedetto Menni, ha saputo riconoscere nel malato “la viva immagine di Gesù”. Al seguito di San Giovanni di Dio, fondatore dei Fatebenefratelli, egli ha amato così tanto i malati da riconoscere tra i segni del suo tempo, in cui le donne non erano curate, la necessità di fondare una Congregazione femminile con il compito di prendersene cura sotto ogni aspetto: le Suore Ospedaliere sono consacrate per la missione di evangelizzare il mondo della salute.
La Congregazione realizza l’ospitalità-accoglienza con l’applicazione dei valori fondamentali, umani, cristiani e ospedalieri. Le suore vogliono condividerli con gli stessi operatori con i quali condividono il servizio.
Condividere vuol dire essere solidali negli stessi valori, sentirsi partecipi della stessa storia che ci unisce, conoscere i tempi e le persone che ne hanno scandito la nascita, la filosofia e la formazione, e hanno perpetuato valori e obiettivi nel tempo e nella storia, vuol dire condividere l’oggi di ogni giorno con la consapevolezza dell’appartenenza, rendere i valori attuali in ogni tempo e in ogni luogo.
Tutte le persone coinvolte in questa opera – ospiti, familiari, operatori, volontari e suore – formano la “Comunità Ospedaliera”.